Può
essere che ricordi male, ma se così non fosse, sono venuta a
conoscenza di questo dolce dal romanzo che a mio parere abbia
descritto meglio di qualsiasi saggio la piccola borghesia greca
della prima metà del '900, il “le terze nozze” di Kostas
Tachtsis.
Mi
era totalmente sconosciuto questo halvas , dolce dai mille volti,
che spazia dal halvas di pasta di sesamo al halvas di semolino con
in mezzo le sue infinite variazioni, finchè non mi sono imbattuta
in questo nome imperscrutabile, di cui purtroppo non sono riuscita ad
avere informazioni convincenti in merito.
Mi
piacerebbe però pensare che una qualche Rina, che verosimilmente e
ragionevolmente potrebbe essere un diminutivo/vezzeggiativo di Irene,
avesse inventato questo dolce che non dista molto dal halvas di
semolino ma comunque sufficientemente diverso per meritarsi un nome proprio!!!
Il
halvas di Rina che propongo, è tratto dal ricettario di Nikolaos
Tselementès. Laddove lui indica genericamente una tazza, io ho
utilizzato una tazza di 300 ml.
Per ottenere un buon risultato ai dolci sciroppati, per la cottura usate una vaschetta di alluminio. Dopo aver tolto il
dolce dal forno e prima di sciropparlo, con uno spillo fare 4-5
buchi sul fondo della vaschetta per far scolare l'eventuale sciroppo
che il dolce non riesce ad assorbire. Così si ottiene un dolce perfettamente sciroppato. Ha assorbito esattamente la quantità che serve.
Ιngredienti: (misurati con una tazza di 300 ml)
- ¾ di una tazza di burro a temperatura ambiente
- una tazza di zucchero
- 3 uova
- una tazza di semolino
- 1/2 cucchiaino di cannella in polvere
- una tazza di mandorle pelate e pestate nel mortaio (in alternativa farina di mandorle pronta)
Per lo sciroppo:
- una tazza di zucchero
- 2 tazze di acqua
- scorza di limone
Per la finitura:
- cannella in polvere
- zucchero a velo
Procedimento:
Prima di tutto preparare
lo sciroppo. Versare lo zucchero e l'acqua in un pentolino e far
bollire per 6-7 minuti. Ritirare dal fuoco e lasciare raffreddare.
In una ciotola lavorare
con la frusta il burro ammorbidito con lo zucchero per 5 minuti.
Aggiungere le uova e lavorare ancora per altri 5 minuti. Aggiungere
il semolino, la cannella e la farina di mandorle e amalgamare bene
tutti gli ingredienti.
Imburrare una teglia di 20
cm di diametro, versare il composto e battere la teglia sul piano di
lavoro per livellare. Cuocere a 180 gradi per circa 35-40 minuti
finchè la superficie non diventi dorata.
Ritirare dal forno e
versare lo sciroppo un mestolo alla volta. Quando il primo mestolo è
stato assorbito versare un secondo e proseguire così, finchè il
dolce riesce ad assorbirlo.
Incidere a rombi e
cospargere di cannella e zucchero a velo.
5 commenti:
Che buono questo dolce! Fatto solo una volta con ricetta anonima, ma la sciropposità nei dolci mi piace sempre
Adoro i dolcetti al semolino.. sembra proprio buono! un bacione
Meraviglioso ! Grazie per la ricetta .
mi piacciono le pietanze col semolino sia salate che dolci, bella ricetta Irene !
Rifatto con ricetta di Claudia Roden.. buonissimo! Noto che il tuo, nella forma tonda, è più bello;)
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